Nel 1771, mentre il famoso esploratore James Cook rientrava dal suo primo viaggio attorno al mondo, Yves de Kerguelen salpava dalla Francia al comando di due navi “Le gros Ventre” e “Le Fortune” con destinazione le zone meridionali dell’Oceano Indiano.
Il 15 febbraio 1772 raggiunse una terra sconosciuta, che era un’isola, ma il Kerguelen non riconobbe come tale convinto che fosse la parte più settentrionale del continente Australe.
Pur essendo un territorio spoglio ed inospitale al suo ritorno ne fece una descrizione affascinante anche contro il parere completamente discorde del suo equipaggio. Queste false dichiarazioni però gli permisero di avere assegnata dalla Corte di Francia una nuova spedizione.
Ritornando in quelle terre però si rese conto che si trattava di un arcipelago, cioè di una grossa isola e tanti piccoli isolotti e ne fu così sfavorevolmente impressionato che la battezzò L’ISOLA DELLA DESOLAZIONE.
Rientrando scampò ad un naufragio, la ciurma decimata dallo scorbuto e molti del suo equipaggio ebbero la salute rovinata per sempre. in Patria non raccolse che odio e calunnie per la scarsa sincerità.
Il Consiglio di Guerra lo privò dei gradi e lo condannò alla prigione nel castello di Saumur dove non gli restò altro che scrivere le sue memorie.
Il testo è liberamente tratto da un articolo di Gino Bargelesi apparso sul supplemento “STORIA” del relativo gruppo tematico pubblicato in occasione della manifestazione “Due Mari ’82” organizzata dai circoli “Peloritano” di Messina e dal circolo di Patti.
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