Internati Militari Italiani è la definizione attribuita dalle autorità tedesche ai soldati italiani catturati, rastrellati e deportati nei territori della Germania nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell’armistizio dell’Italia, l’8 settembre 1943.
Dopo il disarmo, soldati e ufficiali vennero posti davanti alla scelta di continuare a combattere nelle file dell’esercito tedesco o, in caso contrario, essere inviati in campi di detenzione in Germania. Solo il 10 per cento accettò l’arruolamento. Gli altri vennero considerati prigionieri di guerra. In seguito cambiarono status divenendo “internati militari” (per non riconoscere loro le garanzie della Convenzione di Ginevra), e infine, dall’autunno del 1944 alla fine della guerra, lavoratori civili, in modo da essere utilizzati come manodopera coatta senza godere delle tutele della Croce Rossa loro spettanti.
Tutto questo è stato ricordato in una mostra allestita dal nostro socio Generale Francesco Tria negli spazi del Palazzo Marchesale di Laterza (TA) dal 30 gennaio al 9 febbraio.
La collezione esposta comprendeva una selezione dei documenti in possesso del Generale Tria che raccontano le vicende dei nostri militari e della loro corrispondenza. Uniformi del periodo e oggettistica varia hanno completato l’esposizione.
L’occasione ha condotto una vasta platea a visitare la mostra unitamente a diverse scolaresche .
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