Il Nobel per la Medicina 2020 è stato assegnato a Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice per la scoperta del virus dell’epatite C.
Chi sono i tre vincitori
Alter, 85 anni, è nato nel 1935 a New York e si è laurato nell’Università di Rochester, dove ha continuato a lavorare per un periodo per poi trasferirsi a Seattle. Dal 1961 ha lavorato per i National Institutes of Health (Nih), tranne un breve periodo nel quale ha lavorato nella Georgetown University.
Rice (65 anni) è nato nel 1952 a Sacramento e si è laureato nel 1981 California Institute of Technology (Caltech). Dal 1986 ha lavorato nella Washington University School of Medicine a St Louis. Dal 2001 insegna alla Rockefeller University di New York, dove fino al 2018 ha diretto il Centro di ricerca sull’epatite C.
Il britannico Houghton si è laureato nel 1977 nel King’s College di Londra e in seguito ha lavorato per le aziende G. D. Searle & Company e Chiron. Dal 2010 insegnato nell’Università di Alberta
La motivazione
Annunciando il premio a Stoccolma, il Comitato per il Nobel ha osservato che il lavoro dei tre premiati ha contribuito a spiegare una delle principali fonti di epatite trasmessa dal sangue che non poteva essere spiegata dai virus dell’epatite A e B. Il loro lavoro rende possibili esami del sangue e nuovi farmaci che hanno salvato milioni di vite, si legge nella nota. “Grazie alla loro scoperta, sono ora disponibili esami del sangue altamente sensibili per il virus e questi hanno essenzialmente eliminato l’epatite post-trasfusione in molte parti del mondo, migliorando notevolmente la salute globale. La loro scoperta ha anche permesso il rapido sviluppo di farmaci antivirali diretti contro l’epatite C. Per la prima volta nella storia, la malattia può ora essere curata, facendo sperare nell’eradicazione del virus dell’epatite C dalla popolazione mondiale”.
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