Così si intitolava, e forse esiste ancora, una nota rubrica della famosa Settimana Enigmistica.
Ma certamente questo è un imperativo per ogni tematico, sempre alla ricerca di spunti e legami sui pezzi filatelici rispetto ai passaggi in collezione.
Un vecchio intervento su una rivista filatelica dimostra come spesso in una vignetta è possibile trovare più spunti di quelli che normalmente possono superficialmente apparire.
Guardiamo quindi questo pezzo, emissione del 10 aprile 1989 nella serie “Piazze d’Italia” e che celebra uno degli squarci più noti della nostra capitale.
Iniziamo ad analizzare cosa c’è di più in questo pezzo:
1 – è una chiesa dedicata alla Trinità e sorge in zona “monti” da cui il nome della scenografica scalinata nota come “Trinità dei Monti”, eretta nel 1494 da Re Carlo VIII di Francia su richiesta di San Francesco di Paola
2 – tra i due campanili si erge un obelisco di 14 metri; ma non risulta essere un trofeo portato dall’Egitto quanto invece una chiara falsificazione costruita in loco con geroglifici contraffatti. Non fu ben accolto dai cittadini romani perché disposto su un alto piedistallo che ingombrava la stretta piazza.
3 – in primo piano la famosa scalinata di 137 gradoni. Realizzata dagli architetti Specchi e De Sanctis nei primi anni del XVIII secolo grazie ad un lascito dell’ambasciatore francese Stefano Gueffier; ciò fece in tempi più recenti agire la Francia contro il Comune di Roma al fine di ottenere la proprietà del monumento.
4 – come se fossimo su di un palcoscenico teatrale, fungono da quinte due grandi edifici. Sulla sinistra quello che ospita al piano rialzato una delle più antiche istituzioni della Roma-bene: il Babington Tea Room
5- nell’edificio di destra abbiamo un appartamento in cui si trovava il laboratorio di Giorgio De Chirico; possiamo immaginarlo mentre attraversa la piazza e raggiungere per un break il vicino Caffè Greco
6 – sempre qui altri appartamenti, ora trasformati in piccoli musei, ebbero ospiti illustri: i grandi poeti inglesi Shelley e Keats.
7 – al centro della piazza campeggia la “barcaccia” così come i romani hanno battezzato la fontana, opera del “Bernini” padre e non del più famoso figlio
8 – al termine ci chiediamo da dove nasce la denominazione della piazza. Verso la fine del ‘700 la Spagna fece erigere un sontuoso palazzo per ospitare la propria ambasciata presso la Santa Sede, anche se in realtà tale edificio si trova nella adiacente Piazza Mignanelli.
Ecco mostrato come con un po’ di curiosità si può andare oltre la semplice ragione per cui un francobollo viene emesso.
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