Da anni ormai il lavoro infaticabile di Danilo Bogoni, filatelista e giornalista, cerca di promuovere la filatelia in un ambiente non certo facile come quello delle carceri italiane. Lo spunto sono i francobolli ma lo scopo è quello di portare un po di luce e conforto nei riguardi dei tanti che privati della loro libertà, cercano comunque di mantenere un rapporto con la società esterna e la Filatelia li aiuta certamente ad immaginarsi cosa ci possa essere al di là del loro recinto.
E quest’anno vengono ricordati dieci anni di reperti postali, dieci anni di francobolli, dieci anni d’incontri, di confronti, di riflessioni, di ricerche portate avanti nella Casa di reclusione di Milano Opera.
In questi anni ogni lunedì da questi incontri, oltre a profonda amicizia e rispetto, sono nate delle opere come quelle di Sigismondo Strisciuglio che ha con pazienza a maestria utilizzato i francobolli per creare mosaici e ancora annulli postali e francobolli “nati” dietro le sbarre di Opera. Il 95 cent italiano Giornata della filatelia del 2025, a firma di Matteo Boe, e i due Buon Natale vaticani del 2018 disegnati da Macello D’Agata.
Un anniversario importante, quindi, che il Gruppo filatelia nelle carceri, che riunisce una decina di reclusi della massima sicurezza della Casa di reclusione di Milano Opera ha voluto festeggiare, d’intesa con il direttore Silvio Di Gregorio e con i suoi più stretti collaboratori, con due eventi: il 15 febbraio presentando la collezione “La Costituzione in filigrana”, esposta fino al 18 marzo, e approfondendo, assieme al Laboratorio lettura, alcuni dei primi articoli della Costituzione “più bella del mondo”, e l’8 marzo con un innovativo approfondimento storico postale.
Filo conduttore del festeggiamento sulla Costituzione, Pietro Calamandrei, uno dei padri della carta fondamentale, ritratto da Marcello in un efficace dipinto appositamente realizzato e completato da un passaggio del Discorso ai Giovani del 1955, nel quale sottolinea come se si vuole andare in pellegrinaggio “nel luogo dove è nata la nostra Costituzione”, occorra recarsi “nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra costituzione”. Il dipinto è servito per illustrare la cartolina ricordo e l’annullo celebrativo di Poste Italiane.
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